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2011: Milano avrà il suo Museo d’Arte Contemporanea. “Era ora!”, penseranno in molti. E così finalmente quello che per anni è stato solo un motivo di discussione, sembra iniziare a concretizzarsi. É stato presentato oggi presso la Triennale il progetto firmato dall’architetto Daniel Libeskind che sorgerà nel quartiere CityLife. 18 mila metri quadrati, cinque piani, un terrazzo “ecocompatibile”, un auditorium di 500 mq, il bookstore, la cafetteria e il ristorante. Insomma tutti quei servizi di cui ormai un museo non può far a meno. Passi anche il parcheggio sotteranneo, che darà ai più pigri una scusa in meno per non approfittare di un’esperienza artistica, ma qualcuno mi spiegha chi ha pensato al centro benessere annesso?
Il progetto in perfetto stile “archistar” non rischierà di far diventare un centro commerciale quello che dovrebbe essere un centro d’arte contemporanea di livello internazionale. A Milano resta incollata l’etichetta “fashion” e il nuovo Museo d’Arte Contemporanea sembra essere un’azione di marketing territoriale fine a se stesso.
Una delle funzioni dei musei è la conservazione, concetto inalienabile da quello di collezione. Inizialmente il Museo d’Arte Contemporanea di Milano non avrà una collezione permanente talmente vasta da permettre di occupare gli immensi spazi dell’edificio. Gli appassionati d’arte dovranno accontentarsi di concentrarsi ancora una volta sul contenitore piuttosto che il contenuto?
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